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13 luglio - 12 settembre 2009

 

Mostra collettiva di Fotografia

Di varia umanità

mostra a cura di Alessandro Carpentieri

 

Inaugurazione:

Lunedì 13 Luglio 2009, ore 18.00

 

 

Espongono:
 

ADRIANA AROMOLO “Fuoristagione”

FRANCESCA CARBONARI “Quando le femmine colorano la vita”

LUCIANA CASTORINA “Rione Monti: artigiani e luoghi d’incontri”

ANNALISA FALCONE “Il colore della notte”

ANNA GALLUZZI “Luoghi per viaggiatori immobili”

SALVATORE SANTANGELO “Compresenze”

ELEONORA SATTA “Essenze”

SARA SERPENTE “Villa Borghese”

NICOLETTA ZULLINO “Mattatoio”

LA MOSTRA
Nove autori, per un percorso fotografico che spazia da alcuni dei quartieri più suggestivi di Roma ai luoghi tipici della quotidianità. Centro dell’attenzione, il rapporto tra l’ambiente e l’uomo nella sua complessa natura. Si intitola “Di varia umanità” ed è la collettiva fotografica realizzata presso la Rufartgallery, cuore dell’Accademia di Belle Arti Rufa di Roma. Visitabile fino al 12 settembre 2009, propone ottanta foto, suddivise in base al tema trattato.
Le immagini, realizzate durante il corso libero di Reportage tenuto da Alessandro Carpentieri, sono il risultato di un lavoro di ricerca e analisi. I giovani fotografi, partendo da un’idea iniziale, hanno sviluppato il proprio progetto relazionandosi con il mondo esterno. La mostra si presenta armonica e razionale, allestita con la collaborazione e il lavoro di gruppo. La personalità, il punto di vista e lo stile di ognuno emergono però con forza, rivelando le capacità espressive del mezzo fotografico.

I FOTOREPORTAGE
Pulite ed essenziali le foto di Salvatore Santangelo, che con la sua “Compresenze” mette a confronto la staticità dei luoghi urbani con l’indole fuggente dell’uomo. Da Mosca a S.Pietro, l’architettura domina con la sua bellezza, esaltata da uno sguardo frontale.
Il mistero delle foto di Salvatore Santangelo si accosta alla dolcezza del reportage di Francesca Carbonari, “Quando le femmine colorano la vita”. Unico realizzato con tecnica analogica, esprime la fatica e la dedizione delle donne della famiglia dell’autrice. Stessa attenzione rivolta all’essere umano in “Essenze”, il lavoro di Eleonora Satta. L’intento era proprio quello di svelare la natura più profonda dell’uomo, e per farlo la giovane fotografa si è avvalsa dei primi piani, riprendendo anche se stessa in un auto-ritratto.
Molto forte la presenza di Roma, città dalle mille sfaccettature. Il “Mattatoio” ha ispirato Nicoletta Zullino, che ha scorto in esso un gigantesco paradosso. Praticamente diviso in due parti, è semi-abbandonato e allo stesso tempo sede di uffici, attività didattiche e spazi espositivi. Le immagini, in bianco e nero, rendono il contrasto degli elementi attraverso la convivenza. Incentrate sugli abitanti del quartiere sono le foto di Luciana Castorina, che propone “Rione Monti - Artigiani e luoghi d’incontro”. Scattate per lo più con luce naturale, riprendono la ritualità del lavoro e l’apparente immutabilità del quotidiano. Sara Serpente mostra invece una luminosa “Villa Borghese”, trasmettendo la gioia della vita al di fuori del caos della metropoli.
Più tenebrosa ma non meno interessante la capitale resa da Annalisa Falcone con “Il colore della notte”. L’oscurità, rotta da violente luci artificiali, nasconde fugaci storie d’amore e gesti di intimità. Domina il movimento e la dirompente visionarietà cromatica. Originale anche lo spunto offerto da Anna Galluzzi, che immagina le panchine come “Luoghi per viaggiatori immobili”, e quello di Adriana Aromolo, che affronta il “Fuoristagione” di una spiaggia semi-deserta.

IL CURATORE
Idee differenti, concretizzate in modo molto personale. Secondo Alessandro Carpentieri, curatore della mostra, è proprio questo il potere della fotografia: «Si tratta di un linguaggio, ma anche di uno strumento di ricerca. La fotografia - ha precisato - permette di esprimere una propria visione individuale».
Dalle sue parole il corso, che periodicamente si conclude con un’esposizione, è «un corso di stimolazione all’espressione, fuori dai canoni della didattica classica». «Ogni gruppo che vi partecipa - ha aggiunto poi - è paragonabile a una piccola redazione. Ciascuno segue il suo progetto, per il quale è autore. Allo stesso tempo si confronta con gli altri, come un redattore. Io coordino queste attività, utilizzando come riferimento i maestri della fotografia come Cartier Bresson, William Klein, Paul Strand, Mario Giacomelli e Joseph Koudelka».
Indifferente, dal suo punto di vista, fotografare con una macchina analogica o una digitale. «Andrebbe bene anche una compatta - ha spiegato Carpentieri - più importante è scegliere qualcosa che piaccia, che coinvolga».
Per i giovani fotografi, un’esperienza densa di significati. Alessandro Carpentieri, tuttavia, spera che la mostra sia solo l’inizio di un più ampio lavoro. «Mi piace pensare - ha concluso - che le persone che hanno partecipato continueranno a fotografare, che abbiano scoperto così le proprie potenzialità espressive».

Fonte: www.contattonews.it - Autore: Annalisa Masi

 

 

Ingresso libero

lun - ven   11.00 - 13.00 / 16.00 - 18.00
sab   9.30 - 13.00

 

 

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